L’asta del Montepulciano d’Abruzzo Pepe

Si intitola «Il maestro di Montepulciano», ma potrebbe chiamarsi «Il tesoro di Emidio» oppure «Oltre il terremoto». O, semplicemente, «Il nonno, Chiara e il rosso». Per la prima volta una collezione di due autoctoni italiani è stata battuta all’asta in tre città in contemporanea, New York, Los Angeles e Londra, e in streaming mondiale. “Tutti i 66 lotti sono stati venduti a prezzi da capogiro”, annuncia la famiglia Pepe.

Sono i vini, dal 1967 al 2010) di Emidio Pepe, 85 anni, il primo a credere nelle longevità del Montepulciano d’Abruzzo, di cui incarna grandezza e sobrietà. L’asta era organizzata dagli specialisti di Zachys, l’appuntamento è stato dalle 9 alle 17 del 2 dicembre.

«Pensavo che trovasse orribile la città, invece gli è piaciuta. Diceva che è tutto così autenticamente finto, come le gondole e il cielo artificiale al Venetian. Nei ristoranti, non solo a Las Vegas, lo trattano come una leggenda vivente. Proprietari e clienti si alzano per omaggiarlo quando arriva».

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