Emidio Pepe raccontato da Carlo Petrini

Fu così che nel 1983 – non c’era ancora Slow Food, e nemmeno Arcigola, ma la nostra curiosità per quello che di buono si produceva in giro per l’Italia era già fortissima – partì insieme a Gigi Piumatti per un viaggio esplorativo lungo l’Adriatico, armati dell’unico strumento di cui disponevamo all’epoca: il Catalogo Bolaffi dei Vini d’Italia di Luigi Veronelli.

Il segreto dell’uva è lasciarla libera

Ci avventurammo nel mondo, per noi sconosciuto, del Montepulciano d’Abruzzo e il primo produttore che andammo a trovare fu Emidio Pepe: più ci avvicinavamo a Torano e più era evidente la rustica bellezza del luogo, che sembrava fatto apposta per fare del vino buono.

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